Nell’ampio panorama delle relazioni umane, tre gesti hanno una suggestione particolare: l’incontro, il bacio e l’abbraccio. L’incontro rappresenta il momento magico in cui le vite di due persone si intrecciano, creando un legame che può essere destinato a durare per sempre o a sfiorire rapidamente nel tempo. Così come il bacio e l’abbraccio rappresentano un gesti di vicinanza e conforto che avvolgono il corpo e l’anima, offrendo sostegno e consolazione in momenti di gioia o di tristezza. Si tratta di gesti che superano le parole, comunicando calore e affetto in modo tangibile e universale. Questi tre gesti, così semplici eppure così carichi di significato, sono parte integrante delle relazioni umane, trasmettendo amore, compassione e connessione in ogni loro manifestazione. Leggiamo in Tra cura e giustizia, le passioni come risorsa sociale di Elena Pulcini: Perché ci prendiamo cura degli altri anche quando non siamo legati da rapporti personali? Perché lottiamo per la giustizia anche quando non ci riguarda direttamente? Quali sono, insomma, i fondamenti motivazionali che ci spingono ad agire eticamente e ad adottare comportamenti socialmente empatici? La risposta a questa domanda richiede di interrogarsi sul ruolo delle passioni, per gettare un nuovo sguardo sui due paradigmi nei quali si riassume di fatto la proposta etica del nostro tempo.(…). Elena Pulcini si chiede quali passioni presiedano alla lotta contro l’ingiustizia e quali alimentino la capacità di una buona cura, confidando nella genesi di un soggetto emozionale: un soggetto che attraverso la dinamica interminabile della relazione con l’altro, sappia distillare dalle passioni la qualità etica e generativa capace di promettere un mondo migliore

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